Tremiti: le isole minori più sostenibili d’Italia

Le isole Tremiti, assieme a molte altre perle italiane del Mediterraneo, sono un esempio prezioso di rispetto per l’ambiente e sostenibilità. Lo affermano i dati del quinto rapporto “Isole Sostenibili – Le sfide della transizione ecologica nelle isole minori” curato dall’Osservatorio sulle isole minori di Legambiente e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del CNR. È stato analizzato e calcolato l’indice di sostenibilità medio di 27 isole minori d’Italia, tenendo conto delle performance legate ad alcuni aspetti della sostenibilità ambientale: gestione dei rifiuti, a consumo di suolo, acqua ed energia, fonti rinnovabili, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi.

Tremiti, le isole minori più sostenibili d’Italia:

 

Tremiti, isole virtuose

Le isole Tremiti, assieme alle Egadi, le Eolie e Capraia, si distinguono per politiche territoriali virtuose in materia di acqua, rifiuti, mobilità, energia e lotta al consumo del suolo. Il loro indice medio di sostenibilità si attesta circa al 53%, seguite dalle Isole Egadi (Favignana, Marettimo, Levanzo), le Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi e Alicudi), le Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa) che raggiungono il 49%. L’isola di Capraia che si attesta al 47%. più indietro sono la Maddalena, l’Elba e Ischia, che ancora non arrivano al 30%.

 

Gli obiettivi di sostenibilità

Lo scopo del report Isole Sostenibili 2023, secondo il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, è stato quello di quantificare in numeri lo sforzo delle amministrazioni delle più belle isole italiane nel contribuire alla sostenibilità attraverso la lotta contro la crisi climatica e il rispetto di un patrimonio naturalistico apprezzato in tutto il mondo.
Sempre secondo Legambiente, le isole dovrebbero porsi sette obiettivi: “Quello della governance (con un coordinamento tra isole e ministeri); un obiettivo di adattamento (puntando a zero consumo di suolo); la mitigazione (puntando ad avere isole 100% sostenibili entro il 2050); l’obiettivo 4R (riduci – riusa – ricicla – recupera, per un modello di gestione sostenibile dei rifiuti e promuovendo politiche di riutilizzo delle risorse, campagne plastic free e di informazione); zero perdite (efficientando la rete idrica ed aumentando il recupero delle acque piovane e grigie; zero pollution (migliorando i sistemi di depurazione, anche nelle stagioni di alto tasso turistico); obiettivo mobilità sostenibile a zero emissioni al 2050 (promuovendo sistemi di sharing mobility, zone pedonali e limitazioni alle auto più inquinanti)“.

 

Come perseguirli?

Il CNR e Legambiente hanno individuato quattro iniziative utili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. La prima, e la più urgente, è quella di Istituire una cabina di regia unica presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica offrire un supporto efficace alle amministrazioni territoriali in materia ambientale. Dopodiché, è necessario redigere i Piani di Sviluppo Sostenibile al 2030, creare un coordinamento unico sulla gestione dei fondi del Pnrr e ottimizzare così le risorse statali da investire nella sostenibilità, e infine sottolineare il ruolo determinante che ricopre l’Associazione nazionale Comuni Isole Minori perché coordini i rapporti fra le isole minori e il governo.

 

Photo Credits
Foto di Gabbiere da Getty Images

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