Nell’arcipelago delle Isole Tremiti ci sono molte aree ideali per le immersioni subacquee grazie agli affascinanti fondali che costituiscono un paradiso roccioso dall’aspetto suggestivo, in un’acqua assolutamente limpida che offre la possibilità di scoprire i magnifici colori dei fondali. Le pareti verticali profonde sono ricche di fessure, con grotte piene di colori, spugne, piccoli crostacei, ricci e stelle di mare, per non parlare dei bachi di pesci che sfiorano queste formazioni rocciose coloratissime. Sono più di cinquanta i punti di immersione che si contano alle isole Tremiti: scopriamo i migliori nell’articolo di oggi.
Immersioni alle isole Tremiti, una guida completa dei siti diving più suggestivi:
Capraia è una delle isole disabitate dell’arcipelago, protetta per la sua biodiversità ma accessibile soltanto per eventuali le immersioni a poca distanza dalle sue coste frastagliate. Uno dei più importanti è Punta Secca, che si affaccia su una meravigliosa scogliera a strapiombo sul mare che discende negli abissi, colorando la parete di roccia di gorgonia rossa e gialla e di un suggestivo corallo nero.
Le stesse gorgonie si possono trovare anche egli abissi della nota Cala dei Turchi, sul versante nord di Capraia: una parete di roccia dai colori variopinti, che tra le spugne nascondono aragoste, scorfani, murene e gronghi. Nella grotta a L si possono osservare astici e bellissime magnose.
Sul versante nord-ovest dell’isola di Capraia troviamo Secca delle Vedove, promontorio sommerso composto da un pianoro e da tre alture coloratissime. Tra le insenature sommerse si scorgono musdee, piccole aragoste, diverse altre specie di crostacei, galatee e nudibranchi. Negli anfratti si possono spesso trovare astici, scorfani e aragoste. Tanto pesce pelagico con banchi di salpe, saraghi, occhiate ma anche predatori come dentici, palamiti, ricciole e tonni. Ad arricchire l’ambiente di storia i resti di un “Pielago Barlettano del 1855” con 5 ancore, fasciame e altre parti metalliche.
San Domino ha un porto che accoglie i traghetti che provengono dalla penisola italiana e conta una ventina di punti di immersione. Tra i più noti, c’è lo Scoglio dell’Elefante, un’immersione molto semplice adatta per i principianti che stanno imparando a praticare diving. Qui si possono osservare branchi di saraghi, aragoste e scorfani ospitati all’interno di piccole grotte marine. L’immersione si conduce sia nel versante est sia in quello ovest dello scoglio.
A 25 metri di profondità si trova Cala delle Roselle che si svolge su un grande sperone di roccia che poggia su un fondale ghiaioso. Sul lato est dello scoglio c’è la parte più profonda, ricca di spaccature e grandi massi, con aragoste, musdee e gronghi.
Infine, sempre a 25 metri di profondità, c’è la grotta del Sale, tanto suggestiva quanto semplice da affrontare. La parete che si immerge nel mare è ricca di anfratti e insenatura, che conducono alla grotta che porta il nome di questo suto di diving. Qui si aggirano bei banchi di saraghi, salpe e occhiate. Qui è frequente l’incontro con le aragoste, i gronghi e le musdee.
Tra le varie immersioni possibili intorno all’isola di San Nicola, raggiungibile anch’essa in traghetto, ce ne sono due che sono davvero imperdibili e soprattutto per i sub alle prime armi. Uno è Scoglio Segato, che si si svolge lungo una franata di rocce e già a pochi metri i grossi massi, tra i frequenti saliscendi necessari, offrono riparo a saraghi, orate e gronghi.
Infine, citiamo la Secca del Ferraio, profonda appena 50 metri, in direzione Sud-Est dell’isola di San Nicola. Si tratta di una grossa formazione rocciosa che emerge dal mare, creando uno spettacolo indimenticabile nel quieto notare di banchi di grossi dentici e di orate. Nelle spaccature della roccia è facile vedere aragoste ed astici e, molto spesso, anche dei grossi gronghi.
Photo Credits
Copertina – Foto di _tom_ da Flickr
Fondali Capraia – foto di silvio Pastore Stocchi da Flickr
Scoglio dell’Elefante – foto di gengish skan da Flickr
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